Giobbe 30:28

15 Versetti 15-31

Giobbe si lamenta molto. Il peccato che più facilmente assillava Giobbe era quello di nutrire pensieri duri nei confronti di Dio. Quando le tentazioni interiori si uniscono alle calamità esteriori, l'anima si affretta come in una tempesta ed è piena di confusione. Ma guai a chi ha davvero Dio come nemico! In confronto alla terribile condizione degli uomini empi, cosa sono tutte le afflizioni temporali esteriori o anche interiori? C'è qualcosa con cui Giobbe si consola, ma è ben poca cosa. Egli prevede che la morte sarà la fine di tutti i suoi problemi. L'ira di Dio potrebbe portarlo alla morte, ma la sua anima sarebbe al sicuro e felice nel mondo degli spiriti. Se nessuno ci compatisce, il nostro Dio, che ci corregge, ci compatisce come un padre compatisce i suoi figli. E guardiamo di più alle cose dell'eternità: allora il credente smetterà di piangere e loderà con gioia l'amore redentore.

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